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 Alex's Bio

Con quel cognome, era destinato a incontrare occhi sgranati, voci che si domandavano da dove diamine veniva e perché, e ancora voci che scrivevano o pronunciavano il suo nome come fosse una formula chimica. Così alla fine si sentiva tutto strano. In effetti, per essere un italiano Alessandro, detto Sasha, Ã¨ davvero strano.  All'età in cui i bambini iniziavano a giocare a calcio,  inizia ad allenare le piccole dita sul violino, tante ore al giorno.

Quando gli amici scelgono la facoltà in base al lavoro che fa il padre, inizia a studiare attraverso il viaggio. Viaggia attraverso paesi che la maggior parte dei ragazzi italiani non riesce a indicare a colpo d'occhio sulle cartine.

Quando i suoi amici diventano avvocati, dentisti e direttori di banca,  si rende conto di essere immerso dentro un fluido artistico inusuale per i suoi coetanei.

La mamma pittrice, il circuito di artisti internazionali che lo consiglia, lo forma, lo culla e lo guida dentro il mondo della recitazione e il viaggio che lo muove all'interno di contesti che arricchiscono tutto il suo sistema linfatico e culturale. Lavora per viaggiare e viaggia per trovare nuovi strumenti di lavoro, in un momento storico in cui l'Italia, per gli under 40 è ormai uno stagno paludoso che inciampa in vecchi meccanismi di una cultura avvizzita, che vive di rendita.

Quando altri si muovono per fare network e andare alle feste a dare pacche sulle spalle, Alessandro parla 4 lingue, tiene in braccio il piccolo Pietro e quando può, corre nel suo rifugio di campagna, dove studia sui testi e organizza corsi coi suoi maestri internazionali, per portare il respiro del mondo ai giovani attori italiani che non possono andarselo a cercare. Alessandro oggi sceglie coraggiosamente il cinema indipendente e il suo lavoro viaggia con lui tra Madrid, Londra e Berlino.

Appena può torna in Italia portando aria fresca.

Appena può prende in mano il violino sapendo di essere un italiano strano, che porta la sua vocazione artistica fuori dalla sua terra, impaziente di tornarci.

 

 

 

 

                                                            

                               

                                Akira  - Mine Mission -   di Alessandro Demcenko

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